Descrizione
È ubicata in pieno borgo, all'ombra di magnolie maestose. Gli antichi muri che la cingono, gli alberi ad alto fusto, il giardino piccolo ma ricco di fascino e il panorama impareggiabile fanno di Villa Casalegno un angolo di particolare pregio nel centro storico di Pianezza.
La costruzione attuale risale ai primi anni del 1900 quando, secondo lo stile Liberty allora in voga, fu rimaneggiata la costruzione preesistente, risalente al 1863, data presente nel mosaico dell'ingresso e sull'inferriata del timpano della porta principale.
Dai documenti del catasto comunale si apprende che nel 1806 Nicolao Gandolfo fu proprietario del terreno. In quell'anno era stato reso esecutivo in Piemonte il decreto napoleonico di Saint Cloud, secondo cui i cimiteri, per motivo d'igiene, dovevano essere trasferiti lontano dai centri urbani, perciò anche il piccolo cimitero del borgo, situato proprio in quello che sarebbe divenuto l'orto della villa, era destinato ad essere trasferito nella zona in cui si trova attualmente.
Non si hanno notizie circa l'aspetto e le dimensioni dell'edificio, ma l'esistenza di un orto abbastanza ampio e di un giardino, suggeriscono che sia sempre stato una villa padronale. Ultimi proprietari furono il sig. Casalegno, impresario della neonata industria cinematografica a Torino, che l'aveva acquistata come casa di villeggiatura e abbellita a inizio '900, e dal 1935 la signora Angela Isnardi Cagliero. La villa fu infine acquistata dal Comune di Pianezza nel 1998. Il restauro reso necessario dalle cattive condizioni della villa e curato dall'architetto Roberto Drocco, ne ha modificato la destinazione d'uso rendendola fruibile come museo e centro culturale, ma ne ha rispettato l'aspetto esterno lasciando intatto quel particolare fascino gozzaniano che non può sfuggire a chi voglia soffermarsi all'ombra degli alberi del giardino ad ascoltare l'eco della storia che sfiora tutte le costruzioni del Borgo.
Attualmente la villa è utilizzata come Galleria e ospita mostre d'Arte Contemporanea.
La costruzione attuale risale ai primi anni del 1900 quando, secondo lo stile Liberty allora in voga, fu rimaneggiata la costruzione preesistente, risalente al 1863, data presente nel mosaico dell'ingresso e sull'inferriata del timpano della porta principale.
Dai documenti del catasto comunale si apprende che nel 1806 Nicolao Gandolfo fu proprietario del terreno. In quell'anno era stato reso esecutivo in Piemonte il decreto napoleonico di Saint Cloud, secondo cui i cimiteri, per motivo d'igiene, dovevano essere trasferiti lontano dai centri urbani, perciò anche il piccolo cimitero del borgo, situato proprio in quello che sarebbe divenuto l'orto della villa, era destinato ad essere trasferito nella zona in cui si trova attualmente.
Non si hanno notizie circa l'aspetto e le dimensioni dell'edificio, ma l'esistenza di un orto abbastanza ampio e di un giardino, suggeriscono che sia sempre stato una villa padronale. Ultimi proprietari furono il sig. Casalegno, impresario della neonata industria cinematografica a Torino, che l'aveva acquistata come casa di villeggiatura e abbellita a inizio '900, e dal 1935 la signora Angela Isnardi Cagliero. La villa fu infine acquistata dal Comune di Pianezza nel 1998. Il restauro reso necessario dalle cattive condizioni della villa e curato dall'architetto Roberto Drocco, ne ha modificato la destinazione d'uso rendendola fruibile come museo e centro culturale, ma ne ha rispettato l'aspetto esterno lasciando intatto quel particolare fascino gozzaniano che non può sfuggire a chi voglia soffermarsi all'ombra degli alberi del giardino ad ascoltare l'eco della storia che sfiora tutte le costruzioni del Borgo.
Attualmente la villa è utilizzata come Galleria e ospita mostre d'Arte Contemporanea.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via al Borgo n.2 |
Telefono | 011.9670204 (Ufficio Cultura) |
Mappa
Indirizzo: Via al Borgo, 1, 10044 Pianezza TO, Italia
Coordinate: 45°5'51,5''N 7°32'52,2''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Accesso libero