Regione Piemonte (Apre il link in una nuova scheda) Città metropolitana di Torino (Apre il link in una nuova scheda)

Descrizione

La villa costruita da Agostino Lascaris non occupava tutta l’area del complesso odierno, ma solo la parte che da sul giardino. Il lato verso la strada era formato da bassi locali di servizio come cucine, alloggi per la servitù, rimessa per le carrozze, stalla, collocati ai lati del monumentale portale ed androne che Giovanni Calvetti aveva impreziosito con i rilievi tondi in creta policroma delle quattro stagioni.
Le pietre abbandonate per tutto il giardino sono molte, strategicamente posizionate per servire da sedile; si tratta della balaustra della ringhiera appartenuto alla scalone esterno del castello. Della vecchia costruzione medievale appartengono anche le colonne e altri resti marmorei e lapidei sparsi nel giardino, così come l’alta torre centrale e il parapetto che sul muraglione disegna le fondamenta del mastio. Poco distante da questa torretta, troviamo la statua di San Massimo, antico vescovo di Torino, il quale guarda verso la diocesi da lui fondata. Al centro del parco troviamo una fontana che utilizzava le vecchie pompe di irrigazione del castello, fatta interrare dal marchese, quando a fine '800, un bambino, figlio di un servitore vi annegò. Poco lontano dalla vasca una statua raffigurante Giove nell’atto di scagliare i suoi fulmini. Il parco in origine aveva un’estensione di 40 000 m2, cioè 11 giornate piemontesi.
Verso la fine dell’800 una parte venne donata alla parrocchia per la realizzazione dell’oratorio. Quando il sito, con ancora il castello residenziale, apparteneva ai Simiana il giardino era all’italiana, con aiuole squadrate e siepi regolarmente potate e una fontana ornamentale con giochi d’acqua. Successivamente alla costruzione della villa il giardino venne trasformato in parco paesaggistico all’inglese, dove al rigore formale totalmente costruito dall’uomo, si sostituisce un giardino in cui tutto deve apparire come naturale, in cui di fatto devono manifestarsi la forza creativa e la bellezza della natura, creando delle visioni anche verso l’esterno, con una sorta di continuità con l’ambiente campestre e boschivo che circondava la villa. Oggi sopravvivono alcuni elementi del vecchio giardino all’italiana.
Una delle stanze più importanti della Villa è la “Sala del Trucco”, come la si chiamava allora, oggi detta “Sala del Biliardo”, dedicata al ricordo di Francesco Giuseppe Maria Vincenzo Lascaris, padre del marchese Agostino. All’interno troviamo affreschi eseguiti dopo il 1823 da Fabrizio Sevesi e Luigi Vacca. La sala è suddivisa in tre settori da due semplici balaustre: i due laterali erano riservati alle signore che desideravano assistere alle partite di biliardo sul grande tavolo posto al centro. Il pavimento è in parquet a semplici listelli in rovere, molto usurato.

Indirizzo e punti di contatto

Nome Descrizione
Indirizzo Via Lascaris, 4 (oggi Via al Borgo)
EMail villalascaris@libero.it
Web http://villalascaris.191.it (Apre il link in una nuova scheda)
Sede Via Lascaris n.4
Informazioni Tel. 011.9676145 - Fax 011.9780217

Mappa

Indirizzo: Via Lascaris, 4, 10044 Pianezza TO, Italia
Coordinate: 45°5'49,9''N 7°32'47,1''E Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)

Modalità di accesso

Accesso libero senza scale

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